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  • Immagine del redattoreFrancesca Pavan

COSA SONO I TRIGGER POINTS E COME RICONOSCERLI

I trigger points indicano una condizione dolorosa patologica dei muscoli [1]. Essi consistono in un cambiamento su scala microscopica delle fibre muscolari e sono una delle cause più frequenti di dolore muscolo-scheletrico persistente.

La diagnosi dei trigger points avviene secondo questi 4 principali criteri (maggiori sono i criteri individuati più probabile sarà la diagnosi di presenza di trigger point):

bandelletta tesa all’interno del ventre muscolare area dolente alla pressione all’interno del ventre muscolare comparsa concomitante di dolore riferito segno di sussulto in seguito alla stimolazione meccanica


Cos’è il dolore riferito?

Il dolore riferito non deve essere confuso col dolore irradiato (legato al decorso delle fibre nervose). Infatti, anche per questo motivo si è iniziato a parlare più di “sensazione riferita”: essa è dato da qualunque sensazione differente dal dolore locale su cui si sta esercitando uno stimolo meccanico. Ad esempio possono manifestarsi bruciore, pesantezza, pressione, ecc [2]

Rispetto al punto su cui sto esercitando pressione, più lontano si manifesta questa sensazione riferita e più probabilmente siamo di fronte ad una zona altamente sensibilizzata (ovvero la percezione del dolore in quell’area è molto maggiore rispetto alla norma).


Perche si formano?

esercizio prolungato lavoro muscolare ripetitivo a basso carico trauma (#whiplash) stress ischemia prolungata posture mantenute stress respiratorio muscolo in accorciamento per lungo tempo problematiche articolari altri Trigger Points

Ma perché proprio in quel determinato punto piuttosto che in un altro? Un trigger point si forma probabilmente perché non tutte le fibre muscoli di uno stesso muscolo subiscono gli stessi stress, carichi o traumi e non tutte le fibre lavorano allo tesso modo. In parole povere si ha una diminuzione della capacità di carico solo di alcune fibre muscolari - non per forza di tutte le fibre del muscolo. Nel tempo, se lo sforzo o lo stress vengono reiterati, può venire a formarsi un trigger point attivo.


“Myofascial Pain & Dysfunction - The Trigger Point Manual”, Volume 1, 1999)
(Fonte: David G. Simons, MD, Janet G. Travell, MD & Lois Statham Simons

Trigger Points Attivi vs Latenti


  • attivo: si definisce attivo quando la sensazione riferita dovuta alla stimolazione di un trigger point è una sensazione conosciuta dal paziente, che ha già percepito spontaneamente in determinato situazioni. Presenta una concentrazione di sostanze algogene (che suscitano dolore) maggiore rispetto a quello latente.

  • latente: si definisce latente quando la sensazione riferita è nuova per il paziente, ovvero non è mai stata percepita prima nelle sue normali attività quotidiane. E’ presente normalmente nei soggetti sani e può trasformarsi in attivo sotto la presenza di fattori perpetuanti.

  • Quando un punto del muscolo, venendo stimolato, non produce nessuna sensazione riferita ma solamente dolore nella zona stessa della stimolazione, allora non sia di fronte ad un trigger point: in questo caso si parla di tender point (punto dolente).

Sia i trigger points attivi che latenti possono causare squilibrio muscolare e anomalie del reclutamento muscolare stesso.


Leggi il prossimo articolo per scoprire perché è importante trattarl


[2] materiale didattico del corso di formazione “terapia manuale ed esercizio terapeutico nelle cefalee” - Dott. Ft. PhD Matteo Castaldo, Parma

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