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  • Immagine del redattoreFrancesca Pavan

DISORDINI ASSOCIATI AL COLPO DI FRUSTA: PERCHE' DEI SEMPLICI "MASSAGGI" NON SEMPRE BASTANO

Aggiornamento: 4 mar 2020

Come già accennato nel post precedente, i disordini associati al colpo di frusta descrivono una varietà di sintomi provati dopo un evento traumatico di colpo di frusta. E’ una situazione che può riguardare più dell’80% della popolazione occidentale e la possibilità di instaurare un quadro di dolore persistente nel tempo coinvolge circa il 50%-60% di questi casi.


Questo disturbo è associato a:

  • importante aumento dei costi sanitario/assistenziali

  • ridotta produttività lavorativa e conseguente perdita della capacità di guadagno

  • aumento dei costi socio-economici

  • aumento del tempo di presa in carico dei caregivers


Viste le importanti conseguenze che le problematiche legate al colpo di frusta possono provocare a livello sanitario e socio-economico, è sempre più di maggiore interesse approfondire le ricerche riabilitative in questo campo per impattare positivamente e in modo efficace sul recupero post-traumatico di questi pazienti.



In uno studio condotto da T. Wiangkham et coll. nel 2016 [1], un intervento fisioterapico-comportamentale combinato può essere un intervento molto efficace per prevenire la progressione della persistenza del dolore al collo: infatti la fisioterapia attiva risulta essere mediamente più efficace dei soli interventi passivi.



Non sempre tutti questi interventi sono necessari. Il più delle volte è sufficiente fare meno di tutto questo. Ma in altri casi questi elementi devono prendere parte al percorso riabilitativo di alcuni pazienti.

Ecco perché è importante sapere in prospettiva quale può essere il percorso intero di recupero dopo un trauma di questo tipo: lo scopo è quello di ridurre la probabilità che si associ un disturbo più complesso che vada ad incidere sulla qualità della vita e sulla qualità del lavoro.

E’ consigliato capire insieme ad un professionista sanitario qual è la scelta di trattamento più breve ma più efficace per ridurre l’incidenza di questi fattori negativi.

Ricorda che molto spesso il farmaco, se preso da solo, non aiuta.



[1] Development of an active behavioural physiotherapy intervention (ABPI) for acute whiplash-associated disorder (WAD) II management: a modified Delphi study - Taweewat Wiangkham et all. (2016)

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