Di cosa si tratta?
Il #malditesta è un disturbo davvero molto comune: circa il 90% della popolazione ha almeno un episodio di #cefalea durante l’arco della vita.
In molti casi il problema si risolve spontaneamente e spesso non si ripresenta più o molto di rado; altre volte invece gli episodi tendono a peggiorare nel tempo in termini d’intesità, durata e frequenza.
Nonostante sia così diffuso, questo problema è anche altrettanto poco conosciuto e definito in termini di trattamento riabilitativo.
Basta pensare a quanti di voi (che soffrono periodicamente di mal di testa) si sono mai sottoposti ad una #visita #neurologica per determinare il tipo di mal di testa.
O a quanti invece assumono #farmaci antidolorifici di propria iniziativa - quanto e quando capita.
Quanti sanno che non tutti i mal di testa hanno la stessa causa e che molti possono anche essere trattati con successo dal #Fisioterapista?
Facciamo chiarezza quindi su alcune informazioni che possono aiutarvi ad orientarvi meglio sul da farsi.
Quali sono le principali forme?
La classificazione delle cefalee ne individua oltre 300 tipologie. Per semplificare, queste vengono suddivise in due macro categorie: quelle primarie e quelle secondarie.
Le #cefaleeprimarie sono chiamate così perché il dolore alla testa è la patologia stessa. Mentre quelle secondarie trovano la loro causa in strutture esterne al sistema nervoso come ad esempio la rigidità dei muscoli del collo, la rigidità delle strutture articolati cervicali e/o toraciche, problematiche dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM), ma anche patologie più gravi come tumori cerebrali, meningiti, aneurisma, glaucoma e così via. Vuol dire quindi che esiste una condizione patologica di alcune strutture del nostro corpo che tra i vari sintomi scatenano anche il vostro mal di testa. Talvolta sono innocui, altre vote invece nascondono una patologia più grave che deve essere individuata subito. In genere, la tipologia di cefalea secondaria più conosciuta è la cervico-genica (chiamata ancora comunemente "muscolo-tensiva"): è la più comune tra coloro che hanno subìto un trauma cervicale - #colpodifrusta.
Tra le cefalee primarie, invece, le più diffuse sono l’ #emicrania (vedi Emicrania: un disturbo sottovalutato), la cefalea a grappolo, le cefalee trigemino-autonomiche e la cefalea di tipo tensivo (30%-78% di incidenza nella popolazione). Le forme di cefalea primaria evolvono nel nel tempo e possono anche mischiarsi tra di loro creando dei quadri misti!
Cause?
Come già anticipato prima, le cause più comuni che scatenano una cefalea di tipo secondario sono spesso riconducibili a disfunzioni del sistema muscolo-scheletrico, in particolare del tratto cranio-cervico-dorsale della colonna, dell’articolazione tempo-mandibolare, da traumi alla testa o al collo (vedi Whiplash: come gestire il recupero da un colpo di frusta) oppure possono essere cause di natura vascolare o da abuso di sostanze (farmaci “da banco” compresi). Meno frequenti ma non da sottovalutare sono cause legate alla formazione di neoplasie, metastasi, infezioni intracraniche, emorragie, ecc.
Mentre per le cefalee secondarie individuarne le cause fisiche è più semplice, per le cefalee primarie non è sempre possibile definirle con certezza. Attualmente le ipotesi più accreditate sono la trasmissione di input dolorosi periferici a livello cervicale (come ad esempio i Trigger Points) e i cambiamenti dei meccanismi di elaborazione della percezione del #dolore (sensibilizzazione centrale).
Non sono meccanismi semplici da comprendere da questa breve spiegazione. Ti basta però sapere che queste cause sono in buona parte modificabili attraverso la #riabilitazione fisioterapica. Non è possibile eliminare alcuni meccanismi, ma è possibile modificare alcune componenti.
Perché a volte è più frequente?
In alcuni pazienti, gli episodi di cefalea iniziano ad aumentare diventando più frequenti: questo accade perché la manifestazione del sintomo (mal di testa) si ottiene dalla somma di più elementi negativi.
Tra questi i più comuni sono la presenza aumentata di #triggerpoints cranio-cervicali, #stress emotivo, aumento del carico mentale, fattori genetici, tipologia di attività lavorativa, presenza o meno di attività fisica, status socio-economico, abitudini di vita, sonno regolare o carente, patologie coesistenti, storia di traumi pregressi, abitudini alimentari, credenze/falsi miti, ecc.
Quando si è in presenza di uno solo tra questi elementi, è probabile che il mal di testa si manifesterà sporadicamente e la sua durata sarà limitata nel tempo.
Quando invece iniziano ad essere 4/5 i fattori presenti, allora è più probabile che la cefalea si manifesti più facilmente e più frequentemente, in quanto si ha più sommazione di stimoli negativi a favore di uno stesso problema. E' come se un elemento venisse attaccato su più fronti anziché da uno solamente: la capacità di resistere e gestire l'attacco si riduce drasticamente e il soggetto risulta essere più "sensibilizzato".
E’ necessario dunque considerare tutti questi possibili fattori all’interno del trattamento riabilitativo.
A chi rivolgersi?
In presenza di un episodio improvviso di mal di testa molto forte, con associati anche alcuni sintomi neurologici (quali ad esempio calo della vista, vertigini, nausea/vomito, alterazione della sensibilità, formicolio, ecc) o in presenza di episodi più frequenti del solito, è consigliabile rivolgersi ad un Medico Neurologo per escludere in primo luogo altre patologie sottostanti più gravi e in secondo battuta per avere una diagnosi quanto più definita possibile del tipo di cefalea presente ed eventuale terapia farmacologica appropriata.
Dopo aver fatto questa prima visita è consigliabile riferirsi ad un #fisioterapista specializzato nel trattamento delle cefalee al fine di integrare e potenziare l’effetto della terapia farmacologica stessa.
Le #LineeGuida Della “European Federation of Neurological Societies” ribadiscono che la fisioterapia dovrebbe essere associata alla terapia farmacologica: nonostante queste raccomandazioni, viene fatta ancora poca informazione e sensibilizzazione nei confronti della popolazione in merito alle varie soluzioni terapeutiche esistenti sul campo.
Ecco perché ci mettiamo a disposizione per consulenze gratuite sul tema al fine di migliorare l'informazione che, ad oggi, è ancora poco diffusa tra le persone che soffrono di questo problema.
[dati ricavati dal materiale didattico de “La Clinica del Mal di Testa”]
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